Un programma per la Calabria/Il segretario Nucara intervistato dal "Quotidiano" Priorità: infrastrutture e sostegno alle imprese Intervista di Giulia Veltri a Francesco Nucara pubblicata su "il Quotidiano della Calabria" del 9 aprile. Ha proposto personalmente a Berlusconi un programma particolareggiato per la Calabria. Pochi punti chiari per dare il senso di una presenza. Perché in politica contano "i programmi e non le coalizioni". Francesco Nucara spiega al "Quotidiano" perché il Partito repubblicano è confluito dalla prima ora nel Popolo della Libertà. "Ci hanno convinto le idee", chiarisce richiamando alla memoria la lezione di Ugo La Malfa, uno dei suoi padrini politici, sul valore della "politica dei contenuti". Segretario nazionale di una sigla storica del panorama politico, candidato numero tre alla Camera con il Pdl e con un piede già a Montecitorio, Nucara è calabrese ma ha trascorso gran parte della sua vita politica a Roma. Nelle stanze che contano delle istituzioni e dei partiti. Amico intimo di Berlusconi - è stato lui a consolidare la collocazione del Pri dentro al centrodestra – e in ottimi rapporti con Tommaso Padoa Schioppa, dai trascorsi repubblicani. Nucara, parlamentare più volte e uomo di governo, dopo l'ultima candidatura in Emilia Romagna, ritorna in Calabria e detta le parole d'ordine da spendere in questi ultimi giorni di campagna elettorale. Innanzitutto, ci racconta cosa è accaduto con il Pli. Gliela aveva data o no la delega per la lista? "In effetti ho concesso la delega, ma ho giurato a me stesso che la verità su questa triste vicenda – triste per Stefano De Luca (segretario nazionale del Pli, ndr) e non per me – l'avrei raccontata il 15 aprile. Per cui, no comment". Lei è segretario nazionale di un partito che il 13 e 14 aprile non comparirà sulla scheda. Ma cosa succederà dopo? In nome del Pdl, se la sente di rinunciare a un simbolo storico nella storia italiana dei partiti? "Non è così semplice archiviare la storia del Pri. E' necessario un congresso e tutto un iter "alla vecchia maniera" per dichiarare sciolto il partito. E' ancora presto per assumere decisioni definitive. E' vero, però, che in questo momento storico il Pri rischiava di scomparire e ha optato per Berlusconi, al quale ci legano alcuni temi di fondo nell'impostazione di governo". A dire la verità, l'obiezione di fondo a questa campagna elettorale è proprio l'omologazione dei programmi. Quel che è vero, però, è che in una fase di vero e proprio rimescolamento di carte, con passaggi di casacca e cambi di schieramento, lei si è mantenuto coerente. Con Berlusconi stava e con Berlusconi è rimasto. "Mi creda, da pragmatico per cultura politica ho solo scelto in base ai programmi. Di più. Nella carte del Popolo della Libertà, ho chiesto (e ottenuto) a Berlusconi di inserire un capitolo relativo alla Calabria". In che consiste? "Pochi punti chiari per fare capire alla gente quello che faremo una volta saliti al governo del Paese". Via con il cronoprogramma… "Punto primo, un piano decennale delle Infrastrutture, concordato con la Regione e mirato a realizzare un sistema integrato dei trasporti, che vada dalle autostrade alle ferrovie e al Ponte sullo Stretto". Anche lei è d'accordo sul recupero del progetto del Ponte sullo Stretto? "Il mio è un nì. Se serve ed è calato in un contesto recuperato della rete dei trasporti, ben venga il ponte. Realizzare solo il ponte, senza pensare all'A3 e alla rete ferroviaria, non ha alcun senso. Né valgono i ragionamenti del passato governo Prodi. Sulle infrastrutture, Meduri e Bianchi hanno raccontato ai calabresi un sacco di fesserie, arrogandosi opere e investimenti frutto della programmazione del precedente governo". Il punto numero due del programma Calabria? "Potenziamento del porto di Gioia Tauro e poi nuove leggi obiettivo per la logistica, il turismo, i poli di eccellenza". Ma gli industriali calabresi – nel corso del confronto con i capilista al Parlamento – hanno chiaramente contestato la formula della legge obiettivo, perché escluderebbe de plano i costruttori locali … "Inviterei i costruttori calabresi a consorziarsi, in modo tale da raggiungere i requisiti richiesti dalla normativa europea per gli appalti. In questo modo diventerebbero più competitivi e potrebbero partecipare a pieno titolo a importanti appalti nazionali". Punto tre … "L'apertura di una Banca del Sud – pallino di Giulio Tremonti – capace di impiegare l'eccesso dei risparmiatori per sostenere le imprese locali. A seguire, l'affermazione efficace e completa del federalismo fiscale, che preveda misure di vantaggio e di riequilibrio per la Calabria. Gli altri punti, poi, riguardano un piano di emergenza conto l'illegalità e una riorganizzazione completa del sistema sanitario". E lo scioglimento del Consiglio regionale? Da Berlusconi a Schifani, non hanno fatto altro che annunciare la fine della legislatura Loiero. "Sono un garantista per natura, credo nella responsabilità dei singoli e non dell'intero sistema e in ogni caso alcune valutazioni spettano ai magistrati. A me interessano i giudizi politici. Io sono perfino contrario allo scioglimento dei consigli comunali per infiltrazioni mafiose. Perché, al di là di casi eclatanti e particolarmente gravi, non è giusto gettare la pubblica disistima su un'intera assemblea. Questa è la vittoria dell'antipolitica. Molto meglio intervenire sull'amministratore indagato. Propongo una legge che imponga l'esclusione dei singoli e non l'abbattimento di un organismo democratico. Il punto, piuttosto, per la Calabria è rinnovare il tessuto burocratico, vero tallone d'Achille di questa regione". |